GDPR: arrivano i primi ricorsi in tutta Europa

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I primi ricorsi ai sensi del GDPR

Il Regolamento UE/679/2016 (GDPR) è in vigore da poco più di una settimana e già diversi sono i ricorsi presentati alle autorità garanti europee.

Ciò è quanto emerge dalle dichiarazioni di Andrea Jelinek, membro alla guida delle autorità garanti dei 28 Stati facenti parte dell’Unione europea: il 25 Maggio 2018 (lo zero-day in materia di protezione delle persone fisiche nel trattamentodei dati personali), oltre a segnare l’entrata in vigore del GDPR ha dato anche il “via” ai controlli e verifiche delle autorità competenti ad accertare il pieno adeguamento delle aziende alla normativa.

Il rischio della raccolta dei consensi a norma del GDPR

La maggior parte dei ricorsi riguarda difformità inerenti raccolta dei consensi e modalità di trattamento dei dati personali, non adempienti al GDPR.

Nonostante i diversi “alert” che hanno stimolato aggiornamenti al sistema di gestione privacy aziendale, diversi sono i reclami giunti ai garanti nazionali per presunte irregolarità: la maggior parte di essi lamentano difformità rispetto a quanto richiesto dal GDPR relativamente alla raccolta dei consensi e modalità di trattamento dei dati personali.

“Il consenso deve essere richiesto correttamente ed in modo comprensibile per l’interessato”

A tal proposito, lo stesso Jelinek ha sottolineato come “il consenso al trattamento dei dati è lecito solo se richiesto correttamente ed in modo comprensibile per l’interessato”, aggiungendo, in merito allo specifico caso Facebook, che “non si può privare la gente dei servizi se non hanno espressamente previsto il consenso ad altri ed ulteriori servizi accessori, ma ciò deve essere valutato caso per caso”.

Oltre al caso di Cambridge analitica in UK, allo scandalo Coca Cola USA ed alle sanzioni del garante italiano che hanno colpito i colossi della telefonia Tim mobile e Fastweb, un altro caso è sottoposto alla valutazione dei garanti europei, a solo 5 giorni dall’entrata in vigore del Regolamento UE/679/2016: ciò è un monito non solo per le imprese multinazionali, ma anche per professionisti e PMI.

Verifiche e controlli in corso

Verifiche e controlli non esenteranno nessun player di mercato: pertanto è importante prevedere e continuare ad operare un corretto adeguamento della normativa europea in ottica di non essere colti impreparati dalle successive consultazioni delle autorità garanti.