Il “Marchio Storico”: un occhio al passato e uno al futuro
L’art. 31, co. 1 lett a) del d.l. 30/04/2019, n. 34 convertito, con modificazioni, dalla l. 28.06.2019, n. 58, ha introdotto nel codice della proprietà intellettuale (D. lgs 10.02.2005, n. 30) l’art. 11-ter con cui è stata introdotta una nuova tipologia di marchio collettivo: il “marchio storico di interesse nazionale”.
A chi è rivolto
In un’ottica di rilancio e valorizzazione produttiva e commerciale delle realtà economiche italiane, l’iniziativa si rivolge alle imprese legate alle attività produttive del territorio nazionale e che hanno mantenuto con questo uno stretto legale produttivo nel tempo. Nello specifico, si mira a rilanciare i marchi nazionali attualmente validi, registrati presso l’UIBM o presso l’EUIPO, che abbiano una data di primo deposito (i.e. priorità) presso l’UIBM antecedente alla data del 01.01.1967.
Concordemente, possono presentare la domanda per vedersi riconosciuto il proprio marchio come “marchio storico” le piccole-medie imprese titolari di un marchio registrato presso UIBM e/o EUIPO che faccia riferimento ad un deposito anteriore al 01.01.1967. Questo significa che avranno diritto al marchio storico coloro che hanno un marchio precedentemente registrato presso l’Archivio Storico esistente prima della creazione dell’ufficio UIBM. Inoltre, l’art. 11-ter specifica che hanno diritto a richiedere un marchio storico che possano dimostrarne l’uso continuativo da almeno cinquanta anni, utilizzato per la commercializzazione di prodotti o servizi realizzati in un’impresa produttiva nazionale di eccellenza storicamente collegata al territorio nazionale.
Al fine di dimostrare tale uso continuativo gli interessati dovranno presentare la domanda di richiesta per il marchio storico con allegata documentazione di prova d’uso del segno così come specificata dalla legge (D. lgs. 2005/30, art. 178, co. 4 e D.M. 13.01.2010, art. 53, co. 4 consistente, per esempio, in etichette, listini di prezzi, cataloghi, fatture, fotografie, etc.
Vantaggi
Oltre alla possibilità di poter apporre il marchio (e il logo) identificativo del marchio storico e sfruttarlo per attività pubblicitarie e di promozione, le imprese potranno poter accedere a sovvenzioni sotto forma di contributo in conto economico in misura massima pari all’80% delle spese ammissibili (50% macchinari, hardware e software) per un importo massimo di euro 65.000 al fine di svolgere una valorizzazione produttiva e commerciale del marchio e per i servizi legali volti allo sviluppo e tutela del marchio stesso per un massimo pari all’80% delle spese ammissibili (i.e. realizzazione di ricerche di anteriorità del marchio, tutela contro azioni di contraffazione, attività di monitoring del marchio, assistenza per il deposito, etc.).
Inoltre, i vantaggi riconosciuti dalla titolarità di un marchio storico si estendono anche alle imprese con una realtà diversa da quelle medio-piccole permettendo alle prime di poter accedere al Fondo Per La Tutela Dei Marchi Storici Di Interesse Nazionale per intervenire in caso di chiusura del sito produttivo o principale di origine, di cessazione dell’attività, oppure di delocalizzazione al di fuori del territorio nazionale, con conseguente licenziamento collettivo.
Obblighi
Si deve tenere presente che l’ottenimento della titolarità di un marchio storico comporta anche specifici obblighi informativi nei confronti del Ministero Dello Sviluppo Economico in caso di cessione, chiusura e/o delocalizzazione dell’attività identificata dal marchio storico, con l’eventuale applicazione di una penale qualora l’impresa non adempisse agli obblighi informativi.
Conclusioni
La possibilità di affermare il proprio marchio d’impresa come marchio storico determina un rinforzo della qualità dei beni /o servizi offerti da una impresa sottolineandone la qualità e originalità territoriale nelle menti dei consumatori, aspetto questo che forse con il tempo si era perso o non pubblicizzato adeguatamente. Il risultato è un indubbio vantaggio competitivo di brand image in particolare in un mercato moderno dove i consumatori prediligono prodotti di qualità a KM zero, biologici, ecosostenibili, etc. In aggiunta, da un punto di vista strettamente più commerciale, il bando permette di ricevere sovvenzioni che possono rappresentare un aiuto indubbio alla prosecuzione, ripresa o miglioramento di una realtà imprenditoriale già affermata e saldamente basata sul proprio passato che desideri aprirsi ad un futuro di ulteriore sviluppo e crescita.
Per ulteriori informazioni, non esitate a contattare lo studio legale LA&P.